
«Nel
1640 si restaurava la chiesina di St. Eligio, in via della Cava
col nome di Madonna della Cava»
P. Perali, Orvieto - note storiche di topografia e d'arte dalle
origini al 1800
«Nella Chiesa della Madonna della Cava, sulla parete orientale,
in una nicchia, v'è una Vergine col Bambino [...] (sec. XIV
seconda metà). Quest'affresco doveva appartenere alla fonte
della Cava»
P. Perali, ibid.
Così Pericle Perali raccontava della trasformazione della
chiesa medievale di Sant'Eligio nella attuale Madonna della Cava.
Dell'antico edificio, a sala unica, che faceva capo alla Confraternta
dei Fabbri, è ancora visibile l'abside, dal '600 inglobata
nella sacrestia.
Fu sempre per opera degli stessi artigiani Cavajoli, riunitisi nella
«Universitas Fabrorum», che il vecchio edificio fu trasformato
nel tempietto barocco che vediamo ancora oggi. Parallelamente al
restauro, venne anche cambiata la dedicazione, da Sant'Eligio (patrono
dei lavoratori dei metalli) alla Beata Vergine della Presentazione
di Gesù al Tempio, o, più brevemente, Madonna della
Cava.